Origine
Tiziana D’Acchille
“Origine” è il titolo di una mostra nata con l’intenzione di offrire un punto di vista privilegiato, attraverso l’opera di tre grandi interpreti, verso uno dei movimenti maggiormente rappresentativi delle arti visive in Italia dopo il 1945: l’astrattismo.
Questa mostra si realizza nel 2013, quando è ormai possibile poter guardare a tante delle declinazioni dell’astrattismo con sufficiente distacco critico e, soprattutto, con uno sguardo fermo sull’oggi e sui possibili sviluppi di questo movimento così centrale per la contemporaneità, forse il movimento contemporaneo per eccellenza.
La storia dell’arte ci ha ampiamente documentato come molte delle correnti storiche abbiano conosciuto momenti di indubbio primato e consacrazione da parte del mercato, alternati a momenti di caduta di interesse, quando non di aperto abbandono da parte della critica e del pubblico. L’astrazione, nei suoi aspetti, tra gli altri, minimalista e informale, ha goduto di grande prestigio e autorevolezza in Italia, non senza polemiche da parte dell’establishment accademico, proprio nei decenni seguenti il secondo conflitto mondiale. L’astrazione italiana, in particolare, ha ottenuto consensi e plauso a livello internazionale in quegli anni, mantenendo ferma la posizione di prestigio anche quando il versante pop proveniente da oltreoceano si andava facendo strada con passo incalzante sul finire degli anni sessanta. Il resto della storia è ben noto alle cronache: l’alternarsi vertiginoso delle diverse tendenze e correnti da quel momento in avanti ha portato in non pochi casi al repentino abbandono della ribalta da parte di artisti di elevato calibro in favore di più ‘aggiornati’ colleghi.
“Origine” è la prima di una serie di mostre che vogliono ripercorrere con maggiore attenzione l’opera dei protagonisti di quegli anni, cercando una possibile connessione con artisti di generazioni più vicine. È un titolo il cui significato è magistralmente spiegato nel saggio critico di Gabriele Simongini, ma che parallelamente al suo riferimento all’opera dei tre artisti richiama l’idea di un inizio, di un percorso d’indagine avviato per osservare con spirito rinnovato il fondamentale contributo di alcuni degli artisti più significativi del secondo Novecento.
È il caso di Vasco Bendini, considerato il capofila dell’informale in Italia, che è presente con alcune opere recenti orientate al recupero di una pittura di matrice gestuale raffinata e potente al tempo stesso, libera ma sempre contenuta entro i margini di una necessità comunque evocativa.
Il confronto è con Lorenzo Guerrini, forse l’interprete italiano più importante di una scultura monumentale che attinge direttamente alla forza primitiva del monolite e che con quei primi, grandiosi, esempi di linguaggio architettonico e scultoreo condivide la magica essenzialità.
Accanto ai due illustri maestri dell’astrazione è Sandro Sanna, un maestro contemporaneo che a pieno titolo rappresenta la naturale evoluzione di quelle tendenze verso aspetti legati a una ricerca di ordine cosmico, un’astrazione rivolta e dedicata ai luoghi immaginari in cui la materia ha preso forma da un mare di luce primigenia.
“Origine” è dedicata alla memoria di Lorenzo Guerrini, qui ricordato anche dall’affettuosa testimonianza dell’amico critico e artista Samuel Montealegre: il 3 marzo, giorno dell’inaugurazione della mostra, ricorre l’anniversario della nascita di Guerrini.
Questa mostra si realizza nel 2013, quando è ormai possibile poter guardare a tante delle declinazioni dell’astrattismo con sufficiente distacco critico e, soprattutto, con uno sguardo fermo sull’oggi e sui possibili sviluppi di questo movimento così centrale per la contemporaneità, forse il movimento contemporaneo per eccellenza.
La storia dell’arte ci ha ampiamente documentato come molte delle correnti storiche abbiano conosciuto momenti di indubbio primato e consacrazione da parte del mercato, alternati a momenti di caduta di interesse, quando non di aperto abbandono da parte della critica e del pubblico. L’astrazione, nei suoi aspetti, tra gli altri, minimalista e informale, ha goduto di grande prestigio e autorevolezza in Italia, non senza polemiche da parte dell’establishment accademico, proprio nei decenni seguenti il secondo conflitto mondiale. L’astrazione italiana, in particolare, ha ottenuto consensi e plauso a livello internazionale in quegli anni, mantenendo ferma la posizione di prestigio anche quando il versante pop proveniente da oltreoceano si andava facendo strada con passo incalzante sul finire degli anni sessanta. Il resto della storia è ben noto alle cronache: l’alternarsi vertiginoso delle diverse tendenze e correnti da quel momento in avanti ha portato in non pochi casi al repentino abbandono della ribalta da parte di artisti di elevato calibro in favore di più ‘aggiornati’ colleghi.
“Origine” è la prima di una serie di mostre che vogliono ripercorrere con maggiore attenzione l’opera dei protagonisti di quegli anni, cercando una possibile connessione con artisti di generazioni più vicine. È un titolo il cui significato è magistralmente spiegato nel saggio critico di Gabriele Simongini, ma che parallelamente al suo riferimento all’opera dei tre artisti richiama l’idea di un inizio, di un percorso d’indagine avviato per osservare con spirito rinnovato il fondamentale contributo di alcuni degli artisti più significativi del secondo Novecento.
È il caso di Vasco Bendini, considerato il capofila dell’informale in Italia, che è presente con alcune opere recenti orientate al recupero di una pittura di matrice gestuale raffinata e potente al tempo stesso, libera ma sempre contenuta entro i margini di una necessità comunque evocativa.
Il confronto è con Lorenzo Guerrini, forse l’interprete italiano più importante di una scultura monumentale che attinge direttamente alla forza primitiva del monolite e che con quei primi, grandiosi, esempi di linguaggio architettonico e scultoreo condivide la magica essenzialità.
Accanto ai due illustri maestri dell’astrazione è Sandro Sanna, un maestro contemporaneo che a pieno titolo rappresenta la naturale evoluzione di quelle tendenze verso aspetti legati a una ricerca di ordine cosmico, un’astrazione rivolta e dedicata ai luoghi immaginari in cui la materia ha preso forma da un mare di luce primigenia.
“Origine” è dedicata alla memoria di Lorenzo Guerrini, qui ricordato anche dall’affettuosa testimonianza dell’amico critico e artista Samuel Montealegre: il 3 marzo, giorno dell’inaugurazione della mostra, ricorre l’anniversario della nascita di Guerrini.
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